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Per olivicoltura s’intende tutta l’attività di filiera e cioè, la coltivazione, la trasformazione e per finire la distribuzione commerciale del prodotto finito.
 Partendo da una condizione base di possedere un uliveto in aree vocate con requisiti pedoclimatiche e agronomici che garantiscono il mantenimento di un elevato standard qualitativo e quantitativo, è necessario avere la conoscenza delle tecniche di coltivazione.
Dal punto di vista della vocazione dell’area, Piana dei Monaci si trova, in una zona prettamente vocata alla coltura dell’olivo. Infatti, presenta condizioni climatiche e pedologiche favorevoli, che garantiscono un elevato standard qualitativo.
La località si trova a un’altitudine di 100 m s.l.m. cioè a una quota rientrante in quell’ area ove si sviluppa la fascia termica dell’olivo, mentre la natura agro-geologica autoctona del terreno con una granulometria di medio impasto dal punto di vista pedologico, lo colloca tra i terreni migliori per la coltivazione dell’olivo.

Per la gestione del suolo e delle erbe infestanti l’azienda, non usa diserbanti o erbicidi in genere.
Durante l’arco dell’anno il terreno viene lavorato con aratri, in modo da prepararlo anche per la concimazione e per mantenere il suolo fertile e le piante sane, l’azienda segue in maniera scrupolosa i metodi di lavorazione biologica.
Per la concimazione viene, infatti, impiegato letame o fertilizzante organico.
La coltivazione, pertanto, avviene con tecniche colturali analogamente a ciò che viene fatta per le altre piante da frutto benché l’olivo dal punto di vista ecologico, presenti caratteristiche anatomiche e fisiologiche che lo fanno classificare come pianta rustica e arido resistente.

Il periodo della raccolta segna il momento più importante per avere un olio di qualità, che per via della nostra altitudine va da metà ottobre a tutto novembre.
Per avere un olio extra vergine di qualità l’azienda procede alla raccolta delle olive quando ancora sono verdi o leggermente invaiate utilizzando, diverse tecniche di raccolte a seconda le dimensioni della pianta di ulivo.
La Brucatura o raccolta a mano, è la tecnica di raccolta che l’azienda utilizza quando un albero è giovane o di piccole dimensioni, se, invece, l’albero è di grandi dimensioni, la tecnica di raccolta potrà avvenire o attraverso la Strisciatura e/o pettinatura, o la scuotitura. Le olive raccolte vengono sistemate in dei contenitori chiamati Bins e nella stessa giornata trasportate in frantoio e molite.
 La frangitura o molitura è un processo di trasformazione meccanico a ciclo continuo che inizia versando le olive delle bins in una tramoggia. Da qui dopo un processo di lavaggio con acqua potabile, vengono trasportate tramite un sistema di sollevamento nel frangitore, dove avviene la frantumazione, dalla quale si ricava la cosiddetta pasta di olive.
Terminata la fase della frantumazione, la pasta di olive viene immessa nella gramola, vasche di acciaio, a pale ruotanti, dove avviene la fase della gramolatura.
Dopodichè viene immessa automaticamente in una centrifuga, comunemente chiamato separatore, che ha la funzione di separare l’olio d’oliva dagli altri componenti solidi e liquidi.
Estratto l’olio di oliva, l’ultima fase di lavorazione consiste nel versare l’olio extra vergine di oliva “QUBBA” in contenitori di acciaio, silos, per lasciarlo decantare e poi essere imbottigliato al naturale.
L’olio extra vergine di oliva “QUBBA” una volta imbottigliato viene commercializzato dalla stessa azienda agricola per garantire la qualità e la genuinità dell’olio.